venerdì 18 luglio 2008

FRAAAM

Interno di un negozio antiquario un "cliente" parla al vecchio gestore.

"

A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri.

Stanno su per anni
poi senza che accada nulla
ma nulla dico!

Fraam!

giù!
cadono.

Stanno lì attaccati al chiodo,
nessuno gli fa niente,
ma loro a un certo punto,

Fraaam!

cadono giù, come sassi.

Nel silenzio più assoluto
con tutto immobile intorno
non una mosca che vola
e loro

Fraaaam!

Non c'é una ragione.
Perché proprio in quell'istante?
Non si sa.

FRAAAAM!


Cos'é che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più?
C'ha un'anima, anche lui, poveretto?
Prende delle decisioni?
Ne ha discusso a lungo col quadro.
Erano incerti sul da farsi
ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso

una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello

FRAAAAAM!

O lo sapevano già dall'inizio,
i due,
era già tutto combinato...

Guarda io mollo tutto tra sette anni, per me va bene
okay allora intesi per il 13 maggio
okay
verso le sei
facciamo sei meno un quarto
d'accordo
allora buonanotte
'notte.

Sette anni dopo
13 maggio
sei meno un quarto

FRAAAAAM!

Non si capisce.

E' una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto.

Quando cade un quadro.
Quando ti svegli, un mattino e non la ami più.
Quando apri il giornale e leggi è scoppiata la guerra.
Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui.
Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio.

"

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